Export in crescita dello 0,5%. È davvero il caso di festeggiare?
Maggio 2025. La macchina olandese dell’export, un tempo cuore d’acciaio dell’Europa, ha fatto registrare un sussurro di crescita: appena +0,5% in volume (corretto per i giorni lavorativi) rispetto a maggio 2024. Modesto? Sì. Irrilevante? Affatto. Questo lieve aumento, in realtà, rivela molto più di quanto non sembri nascondere.
Vedi, dati come questi vengono spesso interpretati come un tachimetro: più veloce, più lento, meglio, peggio. Ma l’export non riguarda solo il movimento; riguarda la direzione, la composizione e, soprattutto, la resilienza. E per capire davvero cosa significhi questo +0,5%, dobbiamo fare un passo indietro, non solo nel tempo, ma nell’intento.
Importazioni in calo: un segnale nascosto di attrito
Guardiamo l’altro lato della medaglia: le importazioni sono diminuite dello 0,7% su base annua. A prima vista, sembrerebbe una nazione di consumatori attenti al budget che stringe la cinghia. Ma andando più a fondo, emerge un segnale più complesso: attriti strategici nella catena di approvvigionamento globale.
Il calo si è concentrato in minerali, alimentari & beni di lusso, macchinari ed equipaggiamento elettrico. Non è un caso. Si tratta di input produttivi e indicatori di consumo ad alto valore. Quando scendono queste importazioni, non è un caso, è un sussurro d’allarme: o la domanda interna si sta raffreddando, oppure le imprese stanno aspettando, non stanno costruendo.
Non è solo una questione di container in meno a Rotterdam. È meno fiducia nel futuro.
Macchinari e chimica: gli eroi inattesi
Perché, allora, questo piccolo aumento dell’export? Principalmente grazie al comparto chimico e meccanico. Non tulipani. Non birra. Beni strategici, solidi.
E questo conta.
Questi settori sono spesso segnali di impegno industriale e sviluppo infrastrutturale all’estero. Non crescono per capriccio: crescono quando i mercati esteri costruiscono, modernizzano, investono. Quindi, anche se la crescita totale dell’export è sottile, la sua composizione è solida.
E in tempi incerti, meglio vedere crescere motori e composti chimici che borse e formaggi.
Dal boom alla botta: il contesto degli ultimi 3 anni
Senza illusioni. Usciamo da un brutale declino durato 18 mesi. Da giugno 2023 a gennaio 2024, i numeri delle esportazioni olandesi sono crollati, con undici mesi consecutivi in rosso, alcuni in modo pesante (ottobre 2023: -8,3%).
Solo all’inizio del 2025 si è intravisto un barlume di ripresa, con marzo a un rispettabile +4,8%. Il +0,5% di maggio, quindi, non è un giro d’onore. È una pausa per riprendere fiato. È il momento, nella corsa, in cui conti i battiti del cuore, non i chilometri.
Export Radar: un cielo ancora coperto
L’Export Radar di CBS per luglio lo conferma: il cielo resta nuvoloso. La fiducia dei produttori in Germania e nell’eurozona è ancora negativa. La produzione industriale tedesca ha avuto un rimbalzo, ma non confondiamolo con una guarigione sistemica. Una rondine non fa primavera.
Stiamo assistendo a un fragile equilibrio tra micro-ripresa e macro-prudenza. Le imprese mettono un piede in acqua, non si tuffano.
Perché questo è importante per gli imprenditori
Se sei un imprenditore, soprattutto nei Paesi Bassi o in Europa, ecco cosa significa davvero tutto questo:
- Il pavimento si sta stabilizzando, ma il soffitto è ancora incerto.
- Macchinari e chimica sono proxy di una domanda orientata al futuro: se operi in questi settori, punti tutto su agilità e servizio.
- Il rallentamento delle importazioni richiede un audit dei tuoi fornitori: stai acquistando da mercati fragili? Le tue ipotesi logistiche sono ancora valide?
- Non fidarti solo degli indicatori di sentiment, osserva i comportamenti. Il pessimismo tedesco può convivere con investimenti selettivi.
Non guardare i numeri. Ascoltali.
Siamo in una fase in cui cifre marginali hanno significati profondi. Il +0,5% non è un traguardo, è un indizio. Dice: “Sto respirando, ma non sto correndo.”
Per chi guida, consiglia o governa, questo è il momento della chiarezza, non solo della strategia. Non fare previsioni basate sull’emotività. Leggi i segnali nei dati commerciali. Perché l’ottimismo è opzionale, ma la preparazione è obbligatoria.
E, come sempre, la fiducia si costruisce non quando tutto va bene, ma quando sappiamo interpretare i segnali quando le cose non vanno.
Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ Zentriq
Paolo Maria Pavan è la mente strutturale dietro Xtroverso, che unisce l'acume normativo con la lungimiranza imprenditoriale. Osserva i mercati non come un trader, ma come un lettore di schemi, tracciando comportamenti, rischi e distorsioni per guidare la trasformazione etica. Il suo lavoro sfida le convenzioni e riformula la governance come una forza per la chiarezza, la fiducia e l'evoluzione.