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Perché le aziende olandesi stanno accumulando miliardi invece di costruire il futuro

Profitti record nel 2024, ma gli investimenti sono rimasti al palo: ecco cosa rivela davvero il silenzio delle imprese su paura, controllo e la morte del coraggio imprenditoriale.
9 luglio 2025 di
Perché le aziende olandesi stanno accumulando miliardi invece di costruire il futuro
Paolo Maria Pavan
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Un’abbondanza curiosa: la domanda da 14,5 miliardi di euro

Immagina di sederti su una montagna di profitti, più grande di qualsiasi altra tu abbia mai visto: 162,5 miliardi di euro, per la precisione. È quanto hanno dichiarato nel 2024 le imprese olandesi non finanziarie, secondo il CBS. Un numero che farebbe pensare a tappi di champagne e piani di espansione. E invece di costruire o scommettere sulla crescita, le aziende hanno scelto la prudenza. Hanno risparmiato.

Non perché costrette. Ma perché lo hanno voluto.

Questa non è solo una storia di redditività. È una storia di comportamento.

Dal rimbalzo della crisi al crollo della fiducia

Facciamo un passo indietro. Tra il 2015 e il 2020, i redditi delle imprese nei Paesi Bassi sono rimasti relativamente stabili. Poi è arrivata la crisi COVID-19, un paradossale boom. Grazie a sussidi generosi e a turbolenze geopolitiche (leggasi: prezzi dell’energia), i redditi sono schizzati a 155 miliardi di euro nel 2021. Non si è trattato di resilienza, ma di una sorta di triage fiscale.

Nel 2024, con i sussidi in ritirata e il mercato in fase di normalizzazione, ci si sarebbe aspettata una frenata. E invece i redditi aziendali sono cresciuti ancora, toccando un record di 162,5 miliardi di euro, trainati soprattutto da un incremento di 18 miliardi nei profitti lordi ante imposte, inclusi quasi 15 miliardi di utile operativo e oltre 3 miliardi provenienti da filiali estere.

Ma ecco la svolta: mentre i redditi salivano, gli investimenti arrancavano. Le aziende hanno aumentato la formazione di capitale fisso di soli 3,8 miliardi. Tradotto: oltre 10 miliardi non sono stati reinvestiti. Sono stati accantonati o usati per ridurre il debito.

Perché?

L’anima di un bilancio: profitto ≠ ottimismo

Parliamo di rapporti: di profitto, di investimento, di fiducia.

Il profit ratio, cioè la quota di utile operativo sul valore aggiunto, è sceso leggermente al 42,4%. È ancora sopra la media storica del 40%, ma in calo rispetto al picco del 2021. Perché? Perché i salari sono cresciuti più velocemente dei profitti. I lavoratori stanno finalmente recuperando terreno.

L’investment ratio, oggi al 16,6%, è sceso sotto la media storica del 17,5%. Anche con guadagni maggiori, le aziende stanno investendo una quota sempre più bassa del proprio reddito. Di fatto, la percentuale di reddito destinata agli investimenti è in calo costante dal 2015.

Non è un errore contabile. È un segnale.

Dietro ai numeri si nasconde una domanda che ogni imprenditore, politico e stratega dovrebbe porsi: perché un’azienda con profitti record sceglie la liquidità anziché il lascito?

Da costruttori a bunker: il nuovo umore dell’impresa

Diciamocelo chiaramente. Questa non è una storia di avidità. È una storia di prudenza. Di aziende che non si fidano più della pista di decollo, perché il tempo cambia in continuazione.

In termini di governance, stiamo assistendo al trionfo della difesa di bilancio sulla strategia offensiva. Se un tempo gli utili trattenuti erano il trampolino per il futuro, oggi vengono trattati come sacchi di sabbia in attesa della prossima inondazione. Non è irrazionale. È strutturale.

Il rischio ha cambiato forma. Non è più solo economico o concorrenziale. È normativo, geopolitico, tecnologico e, spesso, comportamentale.

Aggiungi un mondo di aspettative ESG sempre più stringenti, carenza di manodopera e trappole nella transizione digitale, e non sorprende che i CEO siano cauti. Non investono meno perché temono di fallire. Investono meno perché non sanno più come definire il successo.

La nuova domanda aziendale: non “quanto?”, ma “perché adesso?”

Il reddito disponibile lordo—profitti più flussi di capitale meno trasferimenti—è un costrutto tecnico affascinante. Ma non cattura lo spirito di un’azienda.

Nel 2024, le imprese olandesi hanno guadagnato più che mai. Ma non hanno rilanciato. Hanno premuto pausa.

E se sei un imprenditore, questo ti riguarda. Perché i tuoi concorrenti non stanno morendo di fame. Stanno accumulando scorte. Stanno coprendosi contro la volatilità, non lanciandosi nel futuro. La vera battaglia non è per il capitale. È per la chiarezza.

Il denaro aspetta un significato

Questo articolo non parla di numeri. Parla di comportamento. Quando aziende con redditi record scelgono di non investire, stanno parlando. Non con le parole, ma con le scelte.

E quello che stanno dicendo è: “Non abbiamo bisogno di più margine. Abbiamo bisogno di più significato.”

Finché non affronteremo questo punto, l’investimento resterà un lusso, non un dovere. La crescita sarà condizionata. E la vera scarsità non sarà di liquidità, ma di fiducia.

AUTHOR : Paolo Maria Pavan

Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ Zentriq

Paolo Maria Pavan è la mente strutturale dietro Xtroverso, che unisce l'acume normativo con la lungimiranza imprenditoriale. Osserva i mercati non come un trader, ma come un lettore di schemi, tracciando comportamenti, rischi e distorsioni per guidare la trasformazione etica. Il suo lavoro sfida le convenzioni e riformula la governance come una forza per la chiarezza, la fiducia e l'evoluzione.

Paolo Maria Pavan | Head of GRC @Zentriq

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