Quando parlano i tribunali, gli imprenditori dovrebbero ascoltare, non per timore, ma per comprendere le regole del gioco che hanno scelto di giocare.
Il 18 luglio 2025, la Corte Suprema olandese ha confermato due sentenze che lanciano un messaggio chiarissimo ai titolari di micro e piccole imprese: l’esenzione dalla ritenuta alla fonte sui dividendi non è un diritto, ma un privilegio che va guadagnato con sostanza economica reale e dimostrabile.
Questa sentenza non è un’astrazione. Riguarda strutture di holding che molti imprenditori olandesi utilizzano ancora oggi, talvolta su consiglio di professionisti, spesso senza comprenderne appieno le conseguenze fiscali se tali strutture vengono considerate artificiali. Vediamo insieme cosa è accaduto, cosa significa e perché ogni imprenditore con una holding, soprattutto transfrontaliera, dovrebbe ora riconsiderare l’architettura societaria.
Il caso: Due holding belghe, una società olandese e una disputa sulla ritenuta
Nel 2018, una società olandese “feeder” legata a un fondo di private equity ha distribuito dividendi a due holding con sede in Belgio:
- Società A: una BVBA belga (società a responsabilità limitata) di proprietà di tre membri di una famiglia belga. Non svolgeva alcuna attività tranne possedere azioni della società olandese e due auto d’epoca.
- Società B: una NV belga (società per azioni) che gestiva investimenti familiari, operava da un ufficio domestico e pagava ai soci un compenso di gestione.
Entrambe avevano richiesto l’esenzione dalla ritenuta sui dividendi ai sensi delle norme UE. Sulla carta sembravano averne diritto, ma i giudici olandesi hanno scavato più a fondo, valutando non solo la forma giuridica, ma la sostanza economica.
Risultato? Esenzione negata. Perché? Perché le strutture, secondo la Corte, erano ormai scollegate da qualsiasi attività economica reale.
Principi chiave che ogni imprenditore deve comprendere
1. La forma non basta. Serve sostanza.
Avere una società e pagare un compenso a sé stessi non equivale a gestire un’attività. I giudici valuteranno:
- Hai dipendenti?
- Hai un ufficio dedicato, non solo un angolo del salotto?
- Sei attivamente coinvolto nella gestione delle partecipazioni?
- Prendi decisioni autonome sulla distribuzione degli utili?
Se la risposta è “no”, la tua holding può essere vista come un veicolo di comodo — creato (o mantenuto) principalmente per eludere imposte.
2. La legittimità iniziale può deteriorarsi nel tempo
La Corte Suprema ha introdotto una sfumatura fondamentale: una struttura inizialmente legittima può diventare abusiva se la sua funzione non riflette più una realtà economica concreta. In altre parole: se una holding aveva senso anni fa ma oggi esiste solo su carta mentre incassa dividendi, sei esposto.
Questo riguarda in modo particolare molte PMI olandesi che, anni fa, aprirono una società in Belgio o in Lussemburgo per “ottimizzazione fiscale”, senza più aver rivisto la struttura da allora.
3. Avere una holding non è il problema. Avere una holding vuota, sì.
I giudici non stanno vietando le holding. Stanno avvertendo contro l’uso meccanico o cosmetico di tali strutture. Se la holding esiste solo per far transitare denaro, senza una vita autonoma, diventa sospetta.
E cosa è particolarmente rischioso? Quando le decisioni vengono in realtà prese dai soci persone fisiche, non dalla holding. Questo indebolisce l’argomento che l’entità abbia “autonomia economica”.
Le implicazioni per gli imprenditori olandesi
Hai una PMI con una struttura societaria internazionale?
- Rivedi la sostanza di ogni livello. C’è personale? Governance indipendente? Attività reale?
- Preparati a dimostrarlo. L’Amministrazione fiscale non deve dimostrare l’abuso, sei tu che devi confutarlo.
Hai creato una holding personale a fini fiscali?
- Domandati: cosa fa questa società oltre a incassare dividendi?
- Se la risposta è “poco o nulla”, potresti essere a rischio alla luce della dottrina attuale.
Hai soci o investitori stranieri?
- Conta l’attribuzione funzionale. La loro partecipazione nella tua società è legata alla loro attività d’impresa? O è solo un investimento passivo?
- Il test anti-abuso è individuale, anche se il socio ha un’impresa reale, il suo interesse nella tua società deve essere funzionalmente legato a quell’impresa.
Il messaggio più ampio: chiarezza, non furbizia
Come responsabile del reparto Ledger, incontro troppe PMI attratte da strutture “intelligenti” con veicoli offshore e alberi societari contorti. Ma ecco la verità: in un’Europa guidata dalla compliance, la furbizia senza chiarezza è un rischio.
La sentenza di luglio 2025 non ha riscritto la legge. L’ha ribadita con precisione, e vi ha aggiunto una dose di realismo: le strutture aziendali devono evolversi con il loro scopo economico. Quando diventano contenitori vuoti, perdono i privilegi giuridici che avevano guadagnato con la legittimità iniziale.
Il mio consiglio finale
Se sei un imprenditore olandese con una struttura transfrontaliera, fermati e rivedila.
- Se la tua holding non ha personale, ufficio, né un ruolo attivo: sei su ghiaccio sottile.
- Se la tua struttura aveva senso cinque anni fa ma non riflette più il modo in cui operi oggi: semplificala o riformulala.
In XTROVERSO, non crediamo nella governance “abbastanza buona”. Crediamo in strutture che abbiano senso, giuridicamente, operativamente ed eticamente.
Perché quando bussa l’Amministrazione Fiscale, le scuse non sono una strategia. La sostanza sì.
Co-Founder of Xtroverso | Head of Ledger and Tax Compliance
Linda Pavan porta una precisione disciplinata in Xtroverso, consolidando la sua integrità finanziaria, fiscale e operativa. In qualità di Auditor Certificata ZENTRIQ™, traduce la complessità in chiarezza—garantendo che ogni decisione sia tracciabile, conforme e strategicamente solida. Il suo rigore silenzioso offre alle imprese la fiducia e la responsabilità necessarie per agire con sicurezza.