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Il ruggito silenzioso del retail: cosa ci dice davvero quel 3,3% di giugno.

Dietro quel 3,3%: cosa rivela la timida crescita del retail a giugno sulla psicologia dei consumatori, la spesa strategica e il silenzioso passaggio al dominio digitale.
4 agosto 2025 di
Il ruggito silenzioso del retail: cosa ci dice davvero quel 3,3% di giugno.
Paolo Maria Pavan

Non tutta la crescita è uguale. E non ogni calo è una crisi.

Quando il settore retail olandese segnala un aumento del fatturato del 3,3% per giugno 2025 rispetto allo stesso mese del 2024, molti istintivamente alzano il bicchiere. Un brindisi alla crescita, un brindisi alla resilienza.

Ma tienilo un momento, quel bicchiere.

Da imprenditori, da custodi dei sistemi, non brindiamo alle percentuali. Le interroghiamo. Perché i numeri, spogliati dal contesto, sono come segnali stradali nel mezzo della nebbia. Indicano una direzione, ma non ti dicono se è quella giusta o un giro più lungo.

Entriamo insieme dentro quel 3,3%.

Il mito della spinta: come la crescita di giugno nasconde il fantasma di giugno 2024

Prima che giugno 2025 diventasse un “successo”, giugno 2024 aveva già scritto la sua storia. Una contrazione dello 0,6%, per la precisione. E quella base conta. Se ti rialzi dopo un inciampo, non stai saltando, stai semplicemente ritrovando l’equilibrio.

Così, quando il CBS ci dice che il fatturato è cresciuto del 3,3%, ma il volume delle vendite solo dell’1,8%, significa che sono passati più euro di mano… ma non necessariamente più prodotti. Probabilmente stiamo assistendo al solito duetto tra inflazione e ottimismo cauto, non a un’onda di fiducia esplosiva dei consumatori.

Eppure… non è una cattiva notizia.

È solo una notizia diversa da quella che il titolo lascia intendere.

Settore per settore: la morale dietro i margini

Smettiamo di mettere tutto sotto l’etichetta “retail”, come se i supermercati e i venditori di divani vivessero nello stesso pianeta. Non è così.

Negozi alimentari e bevande: +3,6% di fatturato, ma -0,4% in volume

I supermercati hanno incassato il 3,7% in più. Anche i negozi specializzati sono andati bene (+2,7%). Ma ecco la svolta: abbiamo venduto meno in chili, litri e pezzi.

Traduzione? Sono stati i prezzi a sostenere il settore. Non la domanda.

Non serve un dottorato per capirlo: la tua spesa è aumentata, anche se l’appetito è rimasto lo stesso.

Non Food: +3,1% di fatturato, +2,9% in volume

Qui le cose si fanno interessanti.

Dal bricolage alle farmacie, fino a scarpe e divani, la maggior parte delle categorie ha visto una vera crescita nei volumi: le persone hanno davvero comprato di più. Il bricolage in particolare si conferma un campione culturale: abbiamo ancora voglia di costruire, riparare, migliorare.

Ma non tutti hanno condiviso i frutti.

Elettronica di consumo: -11,6% di fatturato

Questa non è una flessione. È un segnale. Il ciclo di sostituzione tecnologica sta rallentando. Quando l’elettronica crolla, ci dice che la gente non aggiorna, ma allunga la vita di ciò che ha. È frugalità travestita da fedeltà.

Online: la vetrina invisibile che sta mangiando la strada

Un aumento di quasi il 7% nelle vendite online non è solo una statistica: è una redistribuzione dell’attenzione.

E ciò che colpisce è dove la crescita è più forte:

  • Pure player digitali: +10,3%
  • Negozi fisici con canale online: solo +2,3%

Perché? Perché i negozi nati digitali non si limitano a vendere. Anticipano, consigliano, consegnano, riconquistano. Al contrario, molti negozi tradizionali trattano il loro sito web come un cugino di secondo grado a una cena di famiglia: necessario, ma imbarazzante.

Quattro verità sotto la superficie

Ecco cosa ci dice giugno 2025, se lo ascoltiamo con le orecchie giuste:

  1. L’inflazione è ancora il protagonista 
    Molti settori sono “cresciuti” perché gli euro valgono meno, non perché gli scaffali si svuotano più in fretta.
  2. I consumatori sono strategici, non spontanei 
    L’elettronica scende mentre bricolage e farmacie salgono. Non è questione di umoreè , calcolo. Le famiglie stanno riallocando, non ritirandosi
    .
  3. Il digitale vince se è nativo 
    Un sito web non è una strategia. Una strategia digitale senza comprensione del comportamento è solo una brochure con un carrello.
  4. Stiamo vivendo un’epoca di crescita temperata 
    Un aumento del 3,3% dopo un calo dello 0,6% non è un rimbalzo. È un riequilibrio. Non scambiarlo per euforia. Ma non ignorarlo nemmeno.

Per gli imprenditori: una domanda, non una conclusione

Cosa sta davvero facendo il tuo cliente quando compra da te? Sta migliorando, tamponando, evitando, rimandando o impegnandosi?

Quello è il vero “fatturato”.

Non lo trovi nei grafici del CBS, ma nelle conversazioni, nei comportamenti alla cassa, e nelle ragioni dietro gli scontrini.

E se ancora ti stai chiedendo: “Dovrei espandere ora? Dovrei cambiare rotta?”, ricorda: il mercato non è un muro. È uno specchio.

E non sta gridando “sì” o “no”.  

Sta sussurrando: “Capiscimi meglio.” Solo allora dovresti agire. 

AUTHOR : Paolo Maria Pavan

Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ Zentriq

Paolo Maria Pavan è la mente strutturale dietro Xtroverso, che unisce l'acume normativo con la lungimiranza imprenditoriale. Osserva i mercati non come un trader, ma come un lettore di schemi, tracciando comportamenti, rischi e distorsioni per guidare la trasformazione etica. Il suo lavoro sfida le convenzioni e riformula la governance come una forza per la chiarezza, la fiducia e l'evoluzione.

Paolo Maria Pavan | Head of GRC at Zentriq


Il ruggito silenzioso del retail: cosa ci dice davvero quel 3,3% di giugno.
Paolo Maria Pavan 4 agosto 2025
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