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Il GDPR diventa più intelligente, non più indulgente.

Perché i cambiamenti recenti sono una buona notizia per le PMI, e cosa devi comunque fare nel modo giusto.
4 agosto 2025 di
Il GDPR diventa più intelligente, non più indulgente.
Francesco Cattaneo

Quando il GDPR è entrato in vigore nel 2018, ha portato una chiarezza tanto attesa in un panorama europeo della privacy frammentato. Ma ha anche scaricato un masso normativo sulle spalle delle PMI. Standard uniformi? Eccellente. Obblighi uniformi? Un po’ meno.

Sei anni dopo, quella rigidità comincia a incrinarsi, e finalmente in meglio. I legislatori stanno silenziosamente allentando la burocrazia, soprattutto per le piccole imprese. Non per abbassare l’asticella, ma per puntarla nel modo giusto. E questo cambiamento è un game changer, per chi sa coglierlo.  

Il Registro dei Trattamenti: Finalmente un po’ di buon senso

Il primo segnale concreto è arrivato con la proposta di modifica all’articolo 30(5) del GDPR. Con la nuova soglia prevista, le aziende con meno di 750 dipendenti non saranno più obbligate a tenere un Registro delle Attività di Trattamento (ROPA) completo, a meno che non trattino dati ad alto rischio (come cartelle cliniche, dati biometrici o informazioni su minori). Tuttavia, è la probabilità di un rischio elevato, secondo i criteri previsti per la DPIA, che determina l’obbligo.

Non si tratta di deregolamentazione. È triage.

Se i tuoi trattamenti sono di routine e a basso rischio, la legge finalmente riconosce che non ha senso sprecare ore su moduli che nessuno legge. Ma se tocchi categorie sensibili, anche in piccole quantità, le regole restano rigide. Serve ancora tutta la documentazione, le misure tecniche, la responsabilità interna.

Non è questione di fare meno. Ma di fare la compliance giusta, non tutta la compliance.

La Danimarca guida (in silenzio) la strada

Mentre Bruxelles è famosa per l’ambiguità, Copenaghen ha scelto una via più audace: linee guida chiare, invece di interpretazioni creative.

L’Autorità per la Protezione dei Dati danese ha lanciato un toolkit semplificato per il GDPR dedicato alle PMI, con modelli pronti all’uso, un assistente per la DPIA e supporto in tempo reale. Un modello pragmatico, scalabile e, cosa rara, non paternalistico. Ora lo si guarda come possibile blueprint per una GDPR Toolbox europea per le PMI.

L’obiettivo non è ridurre la protezione. È eliminare il dilettantismo, offrendo binari sicuri su cui muoversi. Basta punire le imprese perché non sono veggenti: iniziamo ad aiutarle a prendere decisioni legalmente corrette e proporzionate al rischio.

Era ora.

Non è mai stato pensato per te. Ma adesso ne benefici.

Diciamolo chiaramente: il GDPR non è stato pensato per proteggere te dalla regolamentazione. È stato creato per proteggere l’Europa da loro: i monopoli tech americani, il capitalismo della sorveglianza, l’estrazione incontrollata di dati. Per questo l’impianto è così pesante.

Ma per anni, quel peso è stato applicato in modo indiscriminato. Un libero professionista con un database clienti doveva superare gli stessi ostacoli di una piattaforma social che analizza comportamenti su larga scala.

Questi nuovi aggiustamenti sono una correzione di rotta, non un arretramento. Preservano lo spirito del GDPR, la dignità dei dati e l’autonomia europea, ma riconoscono che non ogni panificio ha bisogno di un responsabile della protezione dei dati.

Se rientri nella categoria a basso rischio, considera questo il tuo momento per diventare più intelligente, non più pigro.

Non scambiare il sollievo per immunità

Ecco la trappola: molte PMI interpreteranno questa riduzione di oneri come un via libera per rilassarsi su tutta la linea.

Sbagliato.

Non è cambiata la responsabilità, solo le aspettative. I regolatori ti riterranno comunque responsabile della protezione dei dati personali. I clienti continueranno a volere rassicurazioni sul fatto che non stai improvvisando. E non appena crescerai, raccoglierai fondi, entrerai in partnership o opererai oltreconfine, il regime semplificato svanirà. All’istante.

Sarai valutato sulla governance, non sulla buona volontà.

Quindi tratta questo momento non come una scappatoia, ma come un reset architetturale. Elimina la carta inutile. Investi nel nucleo: mappatura dei dati, controlli d’accesso, protocolli di violazione, logiche di consenso.

Cosa dovrebbero fare ora le aziende intelligenti

Se vuoi trasformare davvero questi cambiamenti in un vantaggio strategico, inizia da qui:

  • Non autodiagnicarti. Solo perché sei piccolo non significa che sei esente. Verifica se i tuoi dati rientrano tra quelli “ad alto rischio” secondo gli Articoli 9 e 10. Attenzione a decisioni automatizzate, profilazione o tracciamento.
  • Usa i nuovi strumenti, ma non sfruttarli. Adotta i modelli ufficiali, le DPIA semplificate, i registri aggiornati. Ma ricorda: i moduli sono utili solo quanto la logica che li guida.
  • Pensa come un futuro partner. Anche se i regolatori stanno allentando la presa, i tuoi futuri clienti e investitori no. Costruisci un sistema che saresti orgoglioso di mostrare durante una due diligence. Uno che dimostri che sai quali dati hai, e come li proteggi.

L’opportunità, per chi è pronto

Questo cambiamento è un’opportunità legale ed etica. Un momento raro per spazzare via la zavorra amministrativa e costruire una postura GDPR più snella e intelligente.

Ignora chi dice che la compliance si sta ammorbidendo. Non è vero. Sta solo affinando la mira. E se stai attento, puoi trasformarla in un vantaggio competitivo.

Questa è la strategia in materia di compliance: non aspettare che qualcuno ti dica cosa fare. Ma capire cosa conta, e farlo meglio del previsto. 

AUTHOR : Francesco Cattaneo

Head of Compliance and Legal Department

Francesco Cattaneo è il Responsabile Legale e Compliance di XTROVERSO™. Avvocato italiano qualificato e esperto di privacy certificato CIPP/E, collega il diritto civile, la regolamentazione digitale e la governance strategica. La sua scrittura sfida la falsa divisione tra diritto e innovazione, dimostrando come regole chiare, se ben formulate, non siano limiti ma strumenti di libertà, protezione e progettazione a lungo termine.

Francesco Cattaneo | Legal Counselor

Il GDPR diventa più intelligente, non più indulgente.
Francesco Cattaneo 4 agosto 2025
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