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Perché i Fondatori Devono Governare Sé Stessi per Primi

L’architettura invisibile di ogni azienda inizia nella disciplina interiore del fondatore.
14 luglio 2025 di
Perché i Fondatori Devono Governare Sé Stessi per Primi
Paolo Maria Pavan
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La Lezione nel Silenzio

Quando Noostech si è conclusa all’indomani del COVID, non è stata solo un’azienda a chiudere. È stato un momento sospeso nel tempo, complesso, doloroso, intimo. Un capitolo segnato non dalla colpa, ma dalle circostanze. Quello che è seguito non è stato rumore, ma un silenzio che ha posto domande diverse.

Domande che non compaiono nei bilanci.

Domande che risiedono dentro.

Non intendo romanticizzare quell’esperienza. È stata dura. Per tutti. Soprattutto per chi aveva riposto fiducia nel progetto, nelle persone, nei partner, nei creditori. Quando qualcosa di significativo si sgretola, non lascia solo vuoti nel flusso di cassa; lascia domande nell’identità. E per me, ne ha lasciata una che è rimasta più a lungo delle altre:

Cosa governa il fondatore, quando tutto il resto cade?

Questa domanda non ha portato colpa. Ha portato chiarezza. Ha portato la comprensione che la governance non è solo una disciplina organizzativa, ma personale. Inizia prima del contratto, prima del team, prima della crescita. Inizia dove nessun altro guarda: nel modo in cui ci si regge.

Il Fondatore Guida da Dentro

Nelle piccole imprese, la governance non è un impianto da sovrapporre dall’esterno. È il naturale riflesso di ciò che sei. Si manifesta in come gestisci il conflitto, come reagisci sotto pressione, come parli quando la risposta non è chiara. Non è un manuale di conformità, è un ritmo comportamentale.

Governare sé stessi significa:

  •  Agire con coerenza quando il terreno si sposta.
  •  Restare lucidi quando l’urgenza annebbia il giudizio.
  •  Scegliere la struttura non come vincolo, ma come gesto di rispetto – per gli altri, per il futuro, per sé stessi.

Ciò che ho scoperto, lentamente e in silenzio, dopo Noostech, è che al cuore della governance non ci sono le regole. C’è la custodia. E la custodia inizia da sé.

Voci Silenziose che Modellano la Cultura

Ogni fondatore porta dentro una sala riunioni privata: intuizione, memoria, paura, orgoglio, cura. A volte una voce grida più forte delle altre. Ma la governance, quella vera, nasce quando sappiamo ascoltarle tutte e scegliere comunque con saggezza.

Non si tratta di essere invulnerabili. Si tratta di diventare leggibili. Trasparenti nel pensiero. Misurati nella reazione. Responsabili non perché qualcuno lo impone, ma perché qualcosa di più profondo lo richiede.

Dopo quel periodo della mia vita, non sono diventato più cauto. Sono diventato più ricettivo. Ho iniziato ad ascoltare con orecchie diverse: le persone, i sistemi, me stesso.

I Sistemi come Espressione di Integrità

Molti fondatori resistono ai sistemi, immaginandoli come gabbie burocratiche o limitanti. Ma se progettati con cura, i sistemi non sono recinti. Sono contenitori. Portano avanti i valori in cui crediamo, anche quando siamo stanchi, distratti o assenti. Rendono visibile ciò che è invisibile. Aiutano gli altri a fidarsi del percorso, non solo della persona che lo guida.

L’autogoverno è ciò che dà anima ai sistemi.

L’Azienda Echeggia il Fondatore

Un fondatore non è solo un decisore. È un segnale. Nelle microimprese, quel segnale si propaga ovunque. Si percepisce nelle email, nella tensione delle riunioni, nell’atmosfera della relazione con il cliente.

Il fondatore detta il ritmo. Se quel ritmo è caotico, anche la cultura lo sarà. Se è onesto, misurato, radicato, gli altri respirano meglio.

Per questo in ZENTRIQ™ trattiamo il comportamento del fondatore non come un tema periferico, ma strutturale. Perché nessun strumento GRC può compensare l’incoerenza al vertice. E nessun piano di crisi è più forte della capacità del fondatore di restare lucido dentro la complessità.

Una Forza di Tipo Diverso

La governance non è controllo. È coerenza. È ciò che rende la libertà sostenibile. E la libertà senza struttura non è imprenditorialità, è esposizione.

Ciò che il capitolo Noostech mi ha lasciato, ciò che ancora oggi mi lascia, è prospettiva. Non sotto forma di colpa o riparazione, ma sotto forma di impegno. Un impegno silenzioso, duraturo, verso la struttura. Verso la presenza. Verso il lavoro profondo, quello da fare prima di costruire ciò che si vede.

Quindi, se stai costruendo qualcosa, non aspettare la crescita per trovare la struttura. Parti da te stesso. Chiediti chi diventi sotto pressione. Chiediti cosa stai modellando quando nessuno ti guarda.

Perché prima che la governance diventi funzione, è fondamento.

E quel fondamento, silenzioso, invisibile, personale, è il luogo da cui iniziano davvero le imprese.  

AUTHOR : Paolo Maria Pavan

Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ Zentriq

Paolo Maria Pavan è la mente strutturale dietro Xtroverso, che unisce l'acume normativo con la lungimiranza imprenditoriale. Osserva i mercati non come un trader, ma come un lettore di schemi, tracciando comportamenti, rischi e distorsioni per guidare la trasformazione etica. Il suo lavoro sfida le convenzioni e riformula la governance come una forza per la chiarezza, la fiducia e l'evoluzione.

Paolo Maria Pavan | Head of GRC at Zentriq

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