I Paesi Bassi sembrano in forma—nelle fotografie
Soprattutto quando la foto è scattata dall’angolazione giusta. Il Monitor Brede Welvaart e SDG 2025, consegnato al Parlamento nel Giorno della Rendicontazione, offre proprio questo: un’istantanea statisticamente precisa e visivamente rassicurante della società olandese nel 2024.
Ma non dobbiamo confondere quell’immagine con una tendenza. Non dobbiamo scambiare compostezza per resilienza. Perché, sebbene l’inquadratura catturi una nazione apparentemente stabile, gli sviluppi a partire da gennaio 2025 indicano un ulteriore deterioramento—silenzioso, ma strutturale.
Non è un giudizio. È un pattern. E i pattern, a differenza delle istantanee, raccontano la verità nel tempo.
Il 2024 sembrava positivo—ed è proprio questo il problema
Secondo il rapporto:
- L’85% dei cittadini olandesi si dichiarava soddisfatto della propria vita nel 2024.
- La fiducia negli altri e nelle istituzioni pubbliche non solo era stabile: stava crescendo.
- Il reddito disponibile e i consumi pro capite restavano tra i più alti in Europa.
- Più persone lavoravano. Meno temevano di perdere il lavoro.
Se tutto questo suona come un successo, è perché lo è stato—nel breve termine. Ma come sanno i professionisti del GRC: l’armonia a breve termine può nascondere un’esposizione al rischio sul lungo. E infatti il rapporto rivela anche queste fratture:
- I salari reali, corretti per l’inflazione, erano più bassi nel 2023 rispetto al 2009.
- La quota del lavoro nel reddito nazionale continua a diminuire, mentre i profitti aziendali aumentano.
- La carenza abitativa, stimata in 400.000 unità, è peggiorata ulteriormente.
- La produttività è calata per il secondo anno consecutivo.
- Gli investimenti in infrastrutture critiche—R&S, ICT, capitale pubblico—restano stagnanti o in calo.
- La pressione ambientale rimane criticamente alta, nonostante lievi miglioramenti.
Questo era il quadro del 2024. Ma cosa ci dice il primo trimestre del 2025?
2025: conferma, non correzione
Dal nostro lavoro in Xtroverso, e dalle prime analisi effettuate in ZENTRIQ™, stiamo già osservando che il primo trimestre del 2025 non rappresenta un’inversione di tendenza. Anzi, rafforza le preoccupazioni:
- La stagnazione salariale continua. Le aziende assumono, ma i salari restano compressi.
- La domanda di alloggi si intensifica, e i giovani adulti sono sempre più esclusi dalla proprietà o dall’indipendenza abitativa.
- Il settore pubblico è sotto pressione crescente: sanità, istruzione e giustizia soffrono gravi carenze di personale, e la qualità dei servizi ne risente in modo misurabile.
- La fiducia resta alta, ma i cali di performance sono ormai visibili nella macchina amministrativa—e compaiono i primi segnali di “stanchezza della fiducia” nei settori professionale e civico.
- Gli indicatori ambientali (soprattutto biodiversità e stress da azoto) stanno stagnando, non migliorando.
In sintesi: la curva non sta piegando verso la resilienza. Le fragilità sistemiche osservate nel 2024 non vengono risolte—si stanno approfondendo.
Le generazioni future pagheranno il prezzo—e non è una metafora
Questa frase viene spesso usata in modo retorico. Ma nel caso olandese, è una realtà attuariale:
- Il sistema pensionistico è strutturalmente sotto pressione a causa dell’inversione demografica.
- La scarsità abitativa di oggi significa ritardi nella formazione delle famiglie e minore stabilità domestica domani.
- La sottovalutazione degli investimenti in produttività, infrastrutture e conoscenza oggi assicura che l’economia di domani produrrà meno valore con maggiore sforzo.
- E i danni ecologici, già quantificabili, si trasformeranno in dilemmi politici senza soluzioni indolori: più restrizioni, costi più alti, e meno libertà economica.
Non stiamo “prendendo in prestito” dai nostri nipoti—stiamo inviando loro il conto. La loro qualità della vita non diminuirà per una singola crisi, ma per una serie di omissioni silenziose che si accumulano.
Governare richiede riconoscere i pattern, non consolarsi con le istantanee
Uno degli errori cardinali nella governance è trattare un report come una previsione. Il Monitor Brede Welvaart è un album fotografico—curato, limitato nel tempo. Mostra ciò che è stato. Ma una governance sana ci impone di chiederci: cosa sta emergendo sotto la superficie?
Ed è qui che il primo trimestre del 2025 è rilevante. Ci dice che nessuna correzione di rotta è ancora avvenuta. La tensione tra benessere apparente e vulnerabilità strutturale non è più un’ipotesi: è reale. Ed è in accelerazione.
La prospettiva ZENTRIQ™: integrità nel tempo
In Xtroverso, e all’interno del quadro di ZENTRIQ™, invitiamo imprenditori, decisori pubblici e responsabili del rischio ad andare oltre gli indici di soddisfazione e i KPI settoriali. Poniamo una domanda più profonda:
La prosperità di oggi è costruita eticamente per sostenere la stabilità di domani?
Non è filosofia. È strategia. Se il reddito cresce ma le infrastrutture si riducono, se la soddisfazione aumenta mentre la capacità cala, se i salari rincorrono i profitti anno dopo anno, non stiamo costruendo un’economia—ne stiamo estraendo una.
E alla fine, non resterà più nulla da estrarre—se non la legittimità.
Riflessione finale: la buona governance è una linea del tempo, non una pagella
Il 2024 è stato un buon anno—su carta. Ma i primi tre mesi del 2025 stanno già strappando quella carta. La soddisfazione non può essere il tetto della nostra ambizione. Deve essere il pavimento della nostra responsabilità.
Trattiamo i report non come risposte, ma come diagnosi. Leggiamo le righe—e gli spazi tra di esse. Allineiamo le decisioni al tempo, non alla moda.
Perché governare, se fatto bene, non significa gestire ciò che è—ma proteggere ciò che potrebbe essere.
Co-Founder of Xtroverso | Head of Global GRC
Paolo Maria Pavan è la mente strutturale dietro Xtroverso, unendo la competenza nel compliance alla visione strategica dell’imprenditore. Osserva i mercati non come un trader, ma come un lettore di schemi—tracciando comportamenti, rischi e distorsioni per guidare una trasformazione etica. Il suo lavoro sfida le convenzioni e ridefinisce la governance come forza di chiarezza, fiducia ed evoluzione.