La frode non sta scomparendo. Si sta trasformando. Per anni le banche hanno sbandierato con orgoglio il calo delle perdite da APP (Authorised Push Payment), come se la guerra fosse stata vinta. Ma guardando meglio, le perdite complessive da frode non si sono mosse di un millimetro. Il gioco non si è fermato. Si è solo spostato.
I truffatori trattano il loro mestiere come un vero e proprio modello di business. Comprano kit pronti all’uso, automatizzano gli attacchi e cambiano strategia più velocemente di quanto la maggior parte dei team di compliance riesca a convocare una riunione. Ai recenti eventi di settore, incluso il Key Conversation: Fraud di UK Finance, il tono è cambiato. Non più rassicurazioni levigate. Al loro posto: realismo. Le banche lo ammettono. La frode cresce più rapidamente delle loro difese.
Ed ecco la verità scomoda per le PMI olandesi: se le banche faticano a reggere il passo, che possibilità avete voi con meno persone, strumenti più datati e budget ridotti?
Dove la frode comincia davvero
Le banche continuano a concentrare la maggior parte delle energie nel fermare la frode dopo che il denaro inizia a muoversi. È come chiudere la stalla quando il cavallo è già scappato. Quando una transazione fraudolenta attiva i sistemi, l’attaccante ha già:
- fatto ricognizione sulla vittima,
- costruito fiducia attraverso la manipolazione sociale,
- compromesso una sessione o un dispositivo,
- preparato l’infrastruttura per far sparire i soldi.
La versione PMI si presenta così:
- Un falso fornitore compare nella vostra casella di posta con una fattura impeccabile.
- Un dipendente riceve un messaggio WhatsApp “dal CEO” che chiede un bonifico urgente.
- Un nuovo “cliente” avvia un affare, paga la prima fattura, poi sparisce dopo la seconda.
L’attacco non inizia con il trasferimento. È iniziato settimane prima, quando qualcuno ha studiato il vostro profilo LinkedIn, la vostra visura alla Camera di Commercio o la pagina contatti del vostro sito.
Lo Shift Left, dalle banche alle PMI
Le banche stanno iniziando a comprendere l’idea di “shift left”: intercettare i segnali prima, molto prima della transazione. Questo stesso approccio è vitale per le PMI. Chiedetevi:
- Verificate l’IBAN e la partita IVA dei fornitori prima di pagare?
- Controllate comportamenti insoliti di dispositivi o accessi nei vostri sistemi?
- Avete una seconda approvazione obbligatoria per i bonifici di importo elevato?
La frode non vi aspetta al traguardo. Corre l’intera gara insieme a voi. Se controllate solo alla fine, avete già perso.
Rompere i silos, una lezione dai grandi
Per troppo tempo le banche hanno separato cybersecurity e frode in due mondi distinti. Team diversi, dati diversi. Intanto, gli attaccanti sfruttavano felici quel vuoto. Oggi, banche lungimiranti come BCC Iccrea Group in Italia stanno fondendo le due aree. Monitorando sessioni e segnali in tempo reale hanno ridotto le frodi dell’80% e risparmiato oltre 0,5 milioni di euro al mese.
Le PMI spesso ripetono lo stesso errore, solo in scala ridotta:
- L’IT vede un accesso sospetto ma non avvisa la Finanza.
- La Finanza aggiunge un nuovo fornitore senza coordinarsi con la Direzione.
- L’HR assume qualcuno con accesso ai sistemi ma non allinea i controlli con l’IT.
La frode prospera proprio in questi punti ciechi. La coordinazione non è burocrazia. È sopravvivenza.
I truffatori sono startup. E voi?
Le bande di frodatori ormai operano come startup agili: snelle, innovative, globali. La vostra azienda, invece, forse si affida ancora ad audit annuali ed Excel. È questo il divario che loro sfruttano.
A un panel di UK Finance, un relatore ha scherzato: “Nessuno cresce sognando di combattere la frode; ci cadiamo dentro per caso.” La battuta ha colpito perché è vera: la difesa contro la frode è stata perlopiù reattiva, improvvisata, accidentale. Nel frattempo, gli attaccanti sono proattivi, strutturati e ben finanziati.
Per sopravvivere, le PMI devono copiarne la mentalità:
- Rispondere subito, non la settimana dopo.
- Aggiornare i controlli continuamente, non una volta all’anno.
- Trattare la frode come un rischio operativo, non come un problema marginale.
Cosa significa per le PMI olandesi
La frode non è più un problema “bancario”. Le PMI sono ormai un campo di addestramento per gli attaccanti. Avete meno difese, meno regole, siete più facili da manipolare e ogni euro perso pesa molto di più.
Il manuale di sopravvivenza è chiaro:
- Intercettare prima. Validare prima che i soldi si muovano.
- Proteggere le persone. Formarle per riconoscere la manipolazione.
- Fondere le intelligenze. Finanza, IT, HR: stesso campo di battaglia, stesse regole.
- Allineare la mentalità. Muoversi veloci quanto i truffatori.
In Xtroverso ricordiamo ogni giorno agli imprenditori: la frode non è solo un crimine contro il denaro. È un crimine contro la fiducia, quella tra partner, fornitori e collaboratori. Se perdete quella, perdete molto più che numeri di bilancio.
Le banche lo stanno imparando a caro prezzo. Le PMI non hanno il lusso di impararlo con lentezza.
La vera domanda non è se la frode metterà alla prova la vostra impresa. Ma se le vostre difese saranno reattive o pronte.