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L’inflazione nei Paesi Bassi rallenta al 2,9% a luglio 2025

I costi di abitazione ed energia calano leggermente, ma le pressioni di fondo sui prezzi mantengono i prezzi al consumo dell’1,3% più alti rispetto a giugno.
12 agosto 2025 di
L’inflazione nei Paesi Bassi rallenta al 2,9% a luglio 2025
Paolo Maria Pavan

Quando guardo il dato sull’inflazione di luglio 2025, 2,9% su base annua, in calo rispetto al 3,1% di giugno, non vedo solo un numero. Vedo un polso. Un battito lieve nel flusso sanguigno dell’economia che ci dice che il paziente, il nostro mercato, non è in preda alla febbre come nei picchi del 14% del 2022, ma nemmeno in perfetta salute.

L’inflazione non è un fatto statico; è una storia in movimento. L’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è il narratore, e ogni mese ci sussurra quanto la nostra vita costi rispetto all’anno precedente. A luglio, beni e servizi sono costati l’1,3% in più rispetto a giugno, ma prima di allarmarsi per i salti a breve termine, ricordiamo: l’estate non è solo sole, è biglietti aerei, case vacanza e rincari stagionali. Parte di quel calore svanisce con la stagione.

L’arco lungo: perché la storia conta

Se allarghiamo lo sguardo, gli ultimi cinque anni sembrano un dramma in tre atti:

  1. La calma prima della tempesta (2020–2021) 
    Inflazione per lo più tra l’1% e il 3%. Prevedibile. Gestibile. Si poteva fare un budget senza temere che il pane o la bolletta raddoppiassero da un mese all’altro.
  2. Gli anni del fuoco (2022) 
    Un’ondata che ha toccato il 14,5% a settembre. Shock energetici, interruzioni delle catene di fornitura, scosse geopolitiche. Non era solo “il latte più caro”; era una profonda ristrutturazione delle aspettative sui prezzi in tutta l’economia.
  3. Il raffreddamento (2023–2025) 
    Dal picco, una discesa costante. Il 2023 ha persino sfiorato la deflazione a ottobre (-0,4%), poi è tornato a una crescita moderata. Ora, a metà 2025, ci muoviamo sotto il 4%, come una nave che rallenta dopo una tempesta, ancora in movimento, ma più stabile.


I motori: cosa spinge e cosa frena i prezzi

I dati del CBS mostrano che abitazioni, acqua ed energia restano i principali contributori all’inflazione di luglio (+1,13 punti percentuali sul totale del 2,9%). Eppure, anche qui la pressione è diminuita: la crescita degli affitti è rallentata dal 5,4% di giugno al 4,9% di luglio.

I contributi minori ma significativi sono venuti da:

  • Cibo e bevande analcoliche: +0,55 pp
  • Vari beni e servizi: +0,47 pp
  • Ricreazione e cultura: +0,27 pp

Al contrario, alcuni settori hanno tirato verso il basso l’inflazione:

  • Abbigliamento e calzature: -0,10 pp
  • Comunicazioni: -0,11 pp

Questa è la tensione silenziosa all’interno del CPI: mentre paghi di più per l’affitto e la spesa, potresti pagare un po’ meno per il piano telefonico o per la giacca estiva. L’inflazione non è un’unica onda, è una marea con correnti multiple.

Perché gli imprenditori dovrebbero interessarsene

Per un imprenditore, l’inflazione non è una statistica astratta. È:

  • Potere di prezzo: puoi alzare i prezzi senza perdere clienti?
  • Costo del capitale: l’inflazione influenza i tassi di interesse e i tassi influenzano il tuo finanziamento.
  • Comportamento dei consumatori: quando gli essenziali diventano più cari, la spesa discrezionale cambia. Il tuo servizio di lusso potrebbe risentirne prima del concorrente che vende beni di prima necessità.

Un calo dal 3,1% al 2,9% può sembrare minimo, ma indica se stiamo navigando verso acque più calme o tornando verso turbolenze.

La mia lettura

Questo dato di luglio mi dice che l’economia si sta raffreddando, ma non congelando. Siamo in una fase delicata in cui il nemico principale non è l’inflazione fuori controllo, ma la compiacenza. Nel 2022, le imprese hanno imparato ad adattarsi sotto pressione. Nel 2025, la sfida è diversa: restare agili quando il pericolo sembra meno urgente, perché è proprio allora che tendiamo a rilassarci, poco prima della prossima sorpresa.

I numeri ci danno il cosa. Capire il perché è il nostro vero vantaggio.

AUTHOR : Paolo Maria Pavan

Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ ZENTRIQ™

Paolo Maria Pavan costruisce sistemi che bilanciano regole e libertà, chiarezza e trasformazione. Nella sua terza vita, scrive e parla apertamente di mercati, governance e rischio, non come un trader in cerca di prezzo, ma come un lettore di schemi, comportamenti e distorsioni. Un imprenditore seriale plasmato dal fallimento e dalla reinvenzione, vede la governance come una forza viva per la fiducia e il progresso, e rifiuta di evitare le conversazioni difficili che la rendono reale.

Paolo Maria Pavan | Head of GRC at Zentriq


aidumi

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Paolo Maria Pavan 12 agosto 2025
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