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Pensi che la tua newsletter sia innocua? Ripensaci: il GDPR non è d’accordo.

Le PMI olandesi camminano nel sonno con l’email marketing, ma le autorità di controllo sono ben sveglie.
6 agosto 2025 di
Pensi che la tua newsletter sia innocua? Ripensaci: il GDPR non è d’accordo.
Francesco Cattaneo

L’illusione dell’Email Marketing “Innocente”

La maggior parte delle micro e piccole imprese tratta la strategia della newsletter come un avanzo di cucina: messa insieme in fretta con qualche clic e lasciata andare in automatico. Nessun danno, giusto? Non stai raccogliendo cartelle cliniche né addestrando modelli di intelligenza artificiale. Stai solo inviando aggiornamenti.

Quell’illusione è finita.

A luglio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha multato un’azienda per 45.000 euro a causa della gestione inadeguata del proprio sistema di email marketing. Non per una violazione dei dati. Non per uno scandalo di sorveglianza. Solo… newsletter. Esternalizzate, non monitorate, e non allineate ai requisiti di base del GDPR.

Il messaggio per le microimprese olandesi è chiaro: digitale ≠ invisibile. Ogni email che invii è trattamento di dati. Ogni strumento che usi, Mailchimp, HubSpot, freelance, ti sottopone agli obblighi dell’Articolo 28 del GDPR. E ogni mancanza nella documentazione, nel controllo o nella giustificazione del processo? È responsabilità. E costa cara.

Quando “Solo una Newsletter” Costa 45.000 Euro

Il caso italiano è istruttivo proprio per la sua normalità. L’azienda multata aveva esternalizzato l’invio delle mail promozionali a partner esterni. Nessuna attività criminale. Nessun attacco informatico. Solo cattive pratiche: non hanno mai verificato le garanzie legali dei propri fornitori e hanno ceduto dati degli utenti senza alcuna vigilanza concreta.

Il Garante ha individuato due falle principali:

Nessuna due diligence sui partner. L’azienda ha scelto fornitori senza verificare la conformità al GDPR né ottenere garanzie adeguate. Violazione diretta degli articoli 28 e 83(2)(a). In particolare, i fornitori utilizzati avevano sede negli USA e in Spagna, e il partner americano non aveva designato un rappresentante ai sensi dell’art. 27 GDPR, aggravando l’esposizione del titolare.

Delega cieca. Hanno esternalizzato non solo l’operatività ma anche la responsabilità—cosa che il GDPR non consente mai. Seconda violazione, stavolta dell’articolo 83(2)(b).

La sanzione? €45.000. La difesa? “Ci avevano detto che era tutto a posto.” Respinta, prevedibilmente.

Non è un dramma all’italiana. È diritto europeo. Ed è già in vigore nei Paesi Bassi.

Double Opt-In: Non Obbligatorio, Ma Indispensabile

Anche se la sanzione si è concentrata sulla gestione dei fornitori, il Garante ha colto l’occasione per ribadire un principio chiave: il double opt-in resta lo standard d’oro per dimostrare il consenso ai sensi dell’Articolo 7 del GDPR.

È semplice: il single opt-in è facile da manipolare, difficile da difendere. Chiunque può digitare un indirizzo email. Solo il double opt-in, cliccare su un link di conferma, prova che l’utente ha davvero scelto di iscriversi.

Non è un rischio teorico. Se qualcuno presenta un reclamo e il tuo sistema non è in grado di dimostrare un consenso valido, l’onere della prova è tuo. Non è un rischio. È una trappola.

Nessuna Scappatoia all’Articolo 28: Sei Sempre il Titolare

Esternalizzare non riduce le responsabilità. Se usi un tool SaaS o un’agenzia per inviare le newsletter, sei tu il titolare del trattamento. Cosa significa:

  • Devi verificare la conformità al GDPR dei tuoi fornitori.
  • Devi firmare un DPA (accordo sul trattamento dati) prima di ogni scambio.
  • Devi documentare le istruzioni: cosa possono fare e cosa no.
  • E devi monitorare che le rispettino.
  • Il tuo freelance si dimentica il link per la disiscrizione? È responsabilità tua.
  • Il tuo tool SaaS cambia i termini senza dirtelo? Dovevi accorgertene.

L’Articolo 28 GDPR non si preoccupa di quanto sia piccola la tua lista o di quanto sia “simpatico” il tuo fornitore. Si preoccupa che tu faccia il tuo lavoro.

Dove Sbagliano Spesso le Microimprese Olandesi

La verità nuda e cruda: la maggior parte delle micro e piccole imprese olandesi è già in violazione. Non perché siano in malafede, ma perché sono disorganizzate.

Pattern che vediamo ripetutamente:

  • Moduli di iscrizione senza checkbox di consenso, o con testi vaghi (“Iscriviti per restare aggiornato!” non è consenso).
  • Sistemi single opt-in senza traccia verificabile.
  • Freelance che gestiscono campagne senza contratto, senza linee guida, senza supervisione.
  • Strumenti come Sendinblue o HubSpot usati senza aver letto il DPA né verificato dove sono ospitati i dati.
  • Nessun modo per provare quando o come un utente si è iscritto… o disiscritto.

Non serve un audit IT per vedere il problema. Basta aprire gli occhi.

Mappa Reale del Rischio nell’Email Marketing Non Conformi

Problema

Articolo GDPR

Cosa Significa per Te

Nessun opt-in chiaro al momento dell’iscrizione

Art. 6(1)(a), Art. 7

Il consenso è invalido → ogni trattamento diventa illecito

Solo single opt-in

Art. 7(1)

Non puoi dimostrare il consenso in caso di controllo o causa

Nessun DPA con il fornitore

Art. 28(3)

Ti assumi tutta la responsabilità per i loro errori

Nessuna valutazione dei partner

Art. 28(1)

Il GDPR lo considera negligenza grave

Nessuna opzione di disiscrizione

Art. 7(3), Art. 21

Stai violando i diritti fondamentali dell’utente

Compliance = Rispetto

Metti da parte il legalese un momento. Quando qualcuno ti affida il proprio indirizzo email, sta riponendo fiducia in te. Quella fiducia merita struttura, chiarezza, e confini. È questo, in fondo, il senso del GDPR.

Quindi no, la tua newsletter non è “solo una newsletter.” È un processo vivo, tracciabile, che coinvolge dati personali, responsabilità legale e gestione etica. Se sbagli, perdi più della compliance. Perdi credibilità.

Considerazione Finale: Fallo Una Volta, Fallo Bene

Non ti serve un team di avvocati per sistemare tutto. Ti serve solo smettere di trattare il tema come un ripiego.

Inizia da qui:

  • Adotta il double opt-in. Non è negoziabile.
  •  Leggi il DPA del tuo fornitore (o cambia fornitore).
  •  Rivedi i tuoi moduli: consenso esplicito, scopo chiaro.
  •  Registra ogni evento di consenso: data, IP, origine.
  •  Valuta i tuoi partner: sono conformi o solo comodi?

La privacy non è burocrazia. È la prova che prendi sul serio ciò che fai.

Prendila sul serio. O preparati alla multa.

AUTHOR : Francesco Cattaneo

Head of Compliance and Legal Department

Francesco Cattaneo è il Responsabile Legale e Compliance di XTROVERSO™. Avvocato italiano qualificato e esperto di privacy certificato CIPP/E, collega il diritto civile, la regolamentazione digitale e la governance strategica. La sua scrittura sfida la falsa divisione tra diritto e innovazione, dimostrando come regole chiare, se ben formulate, non siano limiti ma strumenti di libertà, protezione e progettazione a lungo termine.

Francesco Cattaneo | Legal Counselor at Xtroverso

Pensi che la tua newsletter sia innocua? Ripensaci: il GDPR non è d’accordo.
Francesco Cattaneo 6 agosto 2025
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