Hai costruito un sito che colpisce. Design pulito, messaggio forte, visibilità sui motori di ricerca. Ma ciò che la maggior parte degli imprenditori non realizza è questo: da un punto di vista legale, un sito bellissimo può comunque essere un’arma carica puntata contro la tua stessa attività.
Da XTROVERSO abbiamo analizzato decine di siti: piccole imprese, freelance ambiziosi, società di consulenza di medie dimensioni. E ciò che abbiamo trovato non è semplice trascuratezza. È negligenza sistemica. Vuoti legali talmente basilari, e così facili da correggere, che non esisterebbero se si comprendesse davvero il loro peso.
Diciamolo chiaramente: è rischio progettato.
Il più comune? Informative sulla privacy copiate da modelli americani o scritte in gergo giuridico incomprensibile. Banner per i cookie che appaiono… ma non funzionano. Identità aziendale talmente nascosta che, se un’autorità o un cliente volesse capire chi c’è dietro al sito, non troverebbe nulla: niente KvK, niente partita IVA, niente indirizzo, nessun contatto. Solo un logo e una dichiarazione di intenti.
Ancora peggio, molti fondatori pensano: “Non vendiamo nulla tramite il sito, quindi questo non ci riguarda.” È un’ingenuità pericolosa. Se il tuo sito raccoglie contatti, imposta un cookie, usa un pixel di tracciamento, offre download o pubblica consigli, sei già in campo legale. Che ti piaccia o no.
La privacy non è una pagina. È un atto di governance.
Un’informativa sulla privacy conforme deve riflettere la realtà della tua attività. Se operi nell’UE, si applica il GDPR, punto. Il tuo documento deve specificare quali dati raccogli, perché li raccogli, per quanto tempo li conservi, con chi li condividi, e cosa può fare l’utente se non è d’accordo. Deve essere scritto in modo chiaro e comprensibile, non in linguaggio preconfezionato da avvocato. E deve essere visibile. Nasconderlo nel footer non è visibilità. Nasconderlo dietro riferimenti a normative irrilevanti (come il CCPA o il CDPA) è peggio che niente: è fuorviante.
La conformità ai cookie non è UX. È legge.
Il consenso deve essere raccolto prima che inizi qualsiasi tracciamento. Non dopo. Non “quando il banner viene chiuso”. Il vero consenso significa: possibilità di dire no senza penalizzazioni. Possibilità di scegliere le preferenze. Possibilità di cambiare idea. Il tuo strumento deve bloccare i cookie non essenziali per impostazione predefinita, offrire un vero opt-out e personalizzazione, e registrare la decisione dell’utente per riferimento futuro. I banner estetici sono solo fumo negli occhi. E sì, i regolatori sanno riconoscere la differenza.
E poi c’è l’identità.
Ciò che devi mostrare chiaramente sul tuo sito, non nascosto:
- La denominazione legale completa della tua azienda
- Il numero KvK (iscrizione alla Camera di Commercio olandese)
- La partita IVA
- Un indirizzo fisico dell’attività
- Almeno un metodo di contatto diretto e attivo, solitamente un’e-mail
Se manca anche solo uno di questi elementi, non sei semplicemente “non conforme”: sei invisibile. In alcuni casi, stai anche commettendo un illecito amministrativo secondo la legge olandese.
L’ultimo punto cieco? Termini d’Uso e Disclaimer.
Anche se non vendi nulla, il tuo sito interagisce con persone. E questo significa rischio. Un buon Termini d’Uso stabilisce le regole: come gli utenti possono interagire con i tuoi contenuti, chi è responsabile di cosa, cosa garantisci e cosa no. Un Disclaimer ti protegge quando offri informazioni, strumenti o consigli. E una Clausola di Copyright difende il lavoro che pubblichi.
Non sono politiche opzionali per “aziende grandi.” Sono igiene legale per qualunque attività online.
Ecco quindi la base legale completa che il tuo sito deve avere:
- Un’Informativa sulla Privacy conforme al GDPR, che rifletta le tue reali pratiche sui dati, non una finzione
- Un sistema per la gestione del consenso dei cookie, che blocchi quelli non essenziali, registri il consenso e offra opzioni
- Identità legale completa: KvK, partita IVA, indirizzo e contatto visibili
- Termini d’Uso che definiscano accesso, utilizzo e limitazioni del sito
- Disclaimer e Copyright per tutelare i tuoi contenuti, strumenti e responsabilità
Se ne manca anche solo uno, stai operando con un punto cieco strutturale.
Perché il tuo sito non è una cartolina. È la porta legale d’ingresso alla tua attività.
Parla di te molto prima che tu lo faccia. E se quella porta è legalmente vuota, non sei aperto alle opportunità. Sei aperto a contestazioni, ispezioni e perdita di fiducia.
Da XTROVERSO non crediamo nei modelli preconfezionati, né nel teatro legale. Aiutiamo i fondatori a sostituire illusioni con struttura legale, in modo rapido, chiaro e senza scorciatoie.
Perché, alla fine, la fiducia non si guadagna soltanto. Si progetta. E tutto comincia dall’architettura del tuo sito.
Head of Compliance and Legal Department
Francesco Cattaneo è il Responsabile Legale e Compliance di XTROVERSO™. Avvocato italiano qualificato e esperto di privacy certificato CIPP/E, collega il diritto civile, la regolamentazione digitale e la governance strategica. La sua scrittura sfida la falsa divisione tra diritto e innovazione, dimostrando come regole chiare, se ben formulate, non siano limiti ma strumenti di libertà, protezione e progettazione a lungo termine.