Paolo, secondo te cosa sta spingendo l'ondata di nuovi freelancer nel mercato?
Perché ci sono così tanti nuovi freelancer sul mercato? È semplice: il sistema è rotto e le persone stanno aprendo gli occhi. La mentalità tradizionale del 9-17, salire la scala aziendale, timbrare il cartellino, non ha più senso, specialmente per le generazioni più giovani. Quello che stiamo vedendo è un esodo di massa da strutture rigide e obsolete verso una nuova frontiera del lavoro, costruita attorno a libertà, flessibilità e autonomia. Il freelance non è solo una moda, è una rivoluzione nel modo in cui le persone vogliono vivere e lavorare.
Vediamolo nel dettaglio.
Prima di tutto, le persone desiderano avere controllo sulle proprie vite. In un mondo sempre più imprevedibile—economicamente, socialmente, politicamente—i lavori tradizionali non offrono più la stabilità che un tempo promettevano. Puoi trascorrere anni in un’azienda e poi essere licenziato in un attimo. Il freelance offre alle persone un senso di controllo, anche in un mondo incerto. Permette loro di gestire il proprio tempo, i propri progetti e le proprie entrate. E quel tipo di autonomia? Non ha prezzo.
Secondo, la tecnologia ci ha liberati. Non devi più essere legato a un ufficio, a una scrivania o a un luogo fisso per lavorare. La rivoluzione digitale ha reso possibile per le persone collaborare, creare e produrre da qualsiasi parte del mondo. Perché restare incatenati a un lavoro aziendale quando puoi lavorare da casa, da un caffè o da una spiaggia a Bali? La tecnologia ha dato alle persone la consapevolezza di poter vivere fuori dai confini di un ambiente di lavoro tradizionale. Gli strumenti ci sono—ora basta solo usarli.
Terzo, e questo è importante, le persone stanno rifiutando la vecchia idea di successo. I Millennials e la Generazione Z, in particolare, stanno ridefinendo cosa significa "farcela". Non si tratta più dell’ufficio in alto, del grande stipendio o di scalare la gerarchia aziendale. Si tratta di libertà, scopo e soddisfazione. Queste generazioni hanno visto i loro genitori sacrificare la salute, il tempo e la felicità per lavori che alla fine non hanno mantenuto la promessa di sicurezza o appagamento. Non vogliono quella vita. Vogliono essere padroni del proprio destino, fare un lavoro che conti per loro, e il freelance offre quella via.
E c’è qualcosa che non possiamo ignorare: le aziende non sono riuscite ad adattarsi. Il posto di lavoro, così come lo conosciamo, non si è evoluto abbastanza velocemente per soddisfare le esigenze della forza lavoro di oggi. Le aziende continuano a cercare di inserire i dipendenti in scatole, in strutture rigide, in questa idea obsoleta di lealtà fine a se stessa. Ma i freelancer? Stanno dicendo: "No, grazie." Stanno scegliendo un percorso in cui hanno il potere di decidere per chi lavorare, quali progetti accettare e come bilanciare la loro vita personale e professionale. Non sono più disposti a sacrificare tutto per un salario e un titolo lavorativo che forse nemmeno esisterà tra cinque anni.
Infine, c’è la mentalità della gig economy. Piattaforme come Upwork, Fiverr e persino i social media hanno reso più facile che mai mettere in contatto clienti e freelancer. Le barriere all’ingresso sono basse e i guadagni possono essere immediati. La gig economy ha dimostrato alle persone che possono guadagnare a modo loro, senza doversi impegnare con un solo datore di lavoro o una sola carriera. I freelancer possono diversificare le proprie entrate, lavorare su progetti che sono in linea con i loro valori e costruire un portfolio unico come loro.
L’afflusso di nuovi freelancer non è solo una tendenza di mercato, è un cambiamento culturale. Sono persone che si rifiutano di essere ingranaggi di una macchina, che rifiutano di seguire regole che non si adattano alla realtà del mondo di oggi. È un rifiuto della mentalità di scarsità che dice: "Dovresti essere grato di avere un lavoro." Invece, le persone stanno dicendo: "Sono io a decidere della mia vita, del mio lavoro, del mio futuro." E una volta che assapori quel tipo di libertà, non si torna indietro.
Allora, perché così tanti nuovi freelancer? Perché le persone stanno capendo che il vecchio sistema sta crollando, e stanno scegliendo di costruire qualcosa di meglio per se stessi. Freelance non è solo lavoro, è prendersi il controllo, definire il successo secondo i propri termini e vivere una vita allineata ai propri valori, non ai margini di profitto di qualcun altro. È un movimento, e sta solo crescendo.