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Smetti di fare overthinking: trasforma l’ansia in pensiero strategico

Scopri la differenza tra overthinking e pensare troppo. Evita la paralisi mentale e impara a trasformare il pensiero in azione efficace e consapevole.
12 dicembre 2024 di
Smetti di fare overthinking: trasforma l’ansia in pensiero strategico
Paolo Maria Pavan
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Paolo, spesso sottolinei la distinzione tra "overthinking" e "pensare troppo". Potresti spiegare la differenza tra i due e quale approccio suggerisci di adottare?

Ah, sì, la sottile ma cruciale differenza tra "overthinking" e "pensare troppo". È una di quelle distinzioni che contano davvero ma che spesso vengono trascurate. Analizziamola, perché comprendere questa differenza può cambiare il modo in cui affronti le sfide e prendi decisioni nella vita.

L’overthinking si verifica quando la tua mente rimane intrappolata in un ciclo infinito di dubbi, paure o ansia. È quel processo ripetitivo in cui continui a ripensare agli scenari, analizzare ogni possibile risultato, preoccuparti per cose che non puoi controllare e mettere in dubbio ogni tuo pensiero. L’overthinking non consiste solo nel dedicare molto tempo a pensare; significa spendere quel tempo in modo improduttivo e spesso autolesionistico. È quando il tuo pensiero porta alla paralisi, non all’azione. Sei bloccato in un labirinto creato da te stesso, incapace di andare avanti perché sei troppo impegnato a cercare di prevedere ogni variabile, evitare ogni errore e trovare la soluzione perfetta—che, diciamocelo, raramente esiste. ​

Pensare troppo, invece, è diverso. Pensare troppo può essere effettivamente prezioso. Si tratta di elaborare a fondo le informazioni, considerare molteplici prospettive e prendersi il tempo per riflettere profondamente su un problema. Questo tipo di pensiero permette di ottenere intuizioni, strategie e soluzioni significative. È il tipo di pensiero che fanno gli innovatori e i leader quando sviluppano nuove idee o risolvono problemi complessi. La differenza è che pensare troppo non ti tiene bloccato; ti spinge a prendere decisioni informate e a correre rischi calcolati.

Allora, qual è la vera differenza? Direzione e intenzione. Quando fai overthinking, i tuoi pensieri sono sparsi, alimentati dalla paura o dal perfezionismo, e non portano da nessuna parte. Quando pensi profondamente (anche se può sembrare “troppo” a qualcuno), i tuoi pensieri hanno uno scopo e una direzione. Ti stai muovendo verso la comprensione e la risoluzione, non tornando continuamente agli stessi timori.

Cosa dovremmo fare al riguardo? Innanzitutto, si tratta di riconoscere quando stai facendo overthinking rispetto a quando stai semplicemente pensando in modo approfondito. Se noti che i tuoi pensieri stanno andando in spirale e ti fanno sentire più ansioso e meno capace di agire, è il momento di fermarti. Chiediti: è qualcosa che posso controllare? Se la risposta è no, allora devi lasciar perdere, o almeno riconoscere che ossessionarti non cambierà nulla.

Un modo efficace per combattere l’overthinking è impostare limiti di tempo per il tuo processo decisionale. Concediti un tempo prestabilito per considerare le opzioni, valutare i pro e i contro e poi impegnarti a prendere una decisione, anche se non è perfetta. Ricorda, meglio fatto che perfetto. A volte l’azione, anche se imperfetta, è ciò che rompe il ciclo dell’overthinking.

Quando stai pensando profondamente (o ciò che qualcuno potrebbe definire “pensare troppo”), accoglilo. Immergiti nella complessità, ma con la consapevolezza che il tuo pensiero sta lavorando verso un obiettivo. Assicurati di programmare delle pause, cerca il contributo di altri per uscire dalla tua eco mentale e, soprattutto, sappi quando fidarti di te stesso e agire. Il pensiero profondo è prezioso, ma anche questo deve trasformarsi in esecuzione.

Alla fine, l’overthinking ti paralizza; il pensiero profondo ti dà forza. Il segreto sta nell’essere intenzionale con i tuoi pensieri, canalizzarli verso la comprensione e il progresso, e sapere quando spegnere il ciclo di dubbi e fare semplicemente il salto.

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