Q: Perché ho l’impressione che il mio capo dica sempre che gli stipendi aumentano, ma sulla mia busta paga non vedo poi così tanto in più?
"Perché l’“aumento” è solo una parte della storia. Sì, la tua paga oraria è salita di circa il 5%, ma il tuo datore di lavoro deve anche sostenere costi nascosti in più, come i contributi per disoccupazione e invalidità. Quei soldi non compaiono mai sulla tua busta paga, ma sono denaro reale che esce dall’azienda. Quindi, mentre tu hai qualcosa in più in tasca, il tuo datore di lavoro sente il peso due volte: una volta per il tuo aumento e un’altra per i contributi aggiuntivi."
Laura De Troia
I numeri non sono mai solo numeri. Sono specchi. Riflettono non solo la nostra economia, ma anche le scelte quotidiane che facciamo nelle nostre aziende, nei nostri team e nel modo in cui bilanciamo il dare e il ricevere.
Così, quando leggiamo che nel secondo trimestre del 2025 i salari da contratto collettivo sono saliti del 5,3%, può sembrare una statistica fredda. Ma fermiamoci un attimo. Cosa significa davvero per te, che sia tu un datore di lavoro che tiene accese le luci in un piccolo ufficio a Utrecht, o un dipendente che controlla la sua busta paga al tavolo della cucina ad Amersfoort?
Il calo dopo il picco
Nel terzo trimestre del 2024 abbiamo visto qualcosa di storico: un balzo del 6,8% nei salari contrattuali, l’aumento più alto da oltre quarant’anni. Un’onda enorme, spinta dall’inflazione, dal caro vita e da anni di adeguamenti rimandati.
Ma, come ogni onda, anche questa ha lasciato spazio al riflusso. La prima metà del 2025 mostra già un rallentamento: un punto percentuale in meno rispetto alla fine del 2024.
Per gli imprenditori, questo conta: non perché i costi improvvisamente si “stabilizzano”, ma perché la pressione cambia forma. L’anno scorso eri costretto a “tenere il passo”. Quest’anno devi pianificare con più sfumature. La salita ripida si è attenuata, ma le aspettative salariali non sono sparite.
Lo strato nascosto: i costi del datore di lavoro
È facile pensare: “5,3% di crescita salariale, ok, lo calcolo sul libro paga”.
Ma la verità più profonda è che i costi salariali contrattuali sono in realtà saliti del 5,4%.
Perché questa differenza? I contributi del datore di lavoro.
- L’assicurazione per invalidità (AOF) e i fondi di disoccupazione (AWF) sono diventati più costosi nel 2025.
- I contributi sanitari, invece, sono leggermente diminuiti.
Quindi sì, i tuoi dipendenti guadagnano di più, ma tu, come datore di lavoro, contribuisci anche di più in modi che non compaiono mai sulla busta paga.
È la parte che i dipendenti raramente vedono ma che gli imprenditori devono gestire costantemente: i costi invisibili della fiducia, della sicurezza e della continuità.
Differenze tra settori: non tutte le barche salgono allo stesso livello
Guardando più da vicino:
- Imprese private: +5,7%
- Pubblica amministrazione: +4,9%
- Istituzioni sovvenzionate: +4,3%
Alcuni si fermeranno subito al confronto: “Perché il governo è indietro?” o “Perché le aziende private danno di più?”.
Ma la vera storia è culturale:
- Le istituzioni sovvenzionate devono fare i conti con tetti di bilancio, gli aumenti sono bloccati dalla politica, non dalla volontà.
- Il governo equilibra stabilità e disciplina fiscale.
- Le imprese private, pur più esposte al rischio, reagiscono più velocemente quando la concorrenza e la retention bussano alla porta.
Per le micro e piccole imprese, la lezione è chiara: la tua agilità è il tuo vantaggio. Non hai il peso burocratico di un ministero né il bilancio rigido di una fondazione sovvenzionata. Puoi muoverti più velocemente, ma porti anche il rischio in modo più diretto.
Guardare indietro per vedere avanti
Dal 2020 a oggi, i salari sono saliti costantemente:
- Pubblica amministrazione: +25,1%
- Imprese private: +24,2%
- Istituzioni sovvenzionate: +23,5%
Un quarto in più in soli cinque anni. E mentre i dipendenti lo sentono nel portafoglio, gli imprenditori lo sentono nel cash flow, nei margini, e a volte nelle decisioni difficili su assunzioni, automazione o rinvio degli investimenti.
E qui sta il cuore della questione: la crescita salariale non riguarda solo equità o inflazione. Riguarda la fiducia. Fiducia che i dipendenti siano retribuiti in modo giusto. Fiducia che i datori di lavoro possano reggere il peso senza crollare sotto di esso.
Cosa significa per te, datore di lavoro e dipendente
Per i dipendenti:
- Quel percentuale in più conta, ma capisci: il tuo datore di lavoro porta più peso di quello che appare sulla tua busta paga.
- Quando vedi scelte sugli investimenti, meno benefit, assunzioni più lente, sappi che i costi salariali fanno parte di quell’equilibrio.
Per i datori di lavoro:
- Non trattare questi numeri solo come un fardello. Considerali uno specchio di resilienza. I tuoi collaboratori sono rimasti con te attraverso inflazione, incertezze e scossoni di mercato. Pagarli equamente non è solo conformità, è cultura.
- Pianifica oltre i numeri da titolo. Gli aumenti salariali rallentano, sì, ma i contributi sociali continueranno sempre a spostare i costi reali. Costruisci margini di sicurezza.
Una riflessione finale
Gli stipendi non sono solo percentuali su un grafico del CBS. Sono realtà vissute. Sono ciò che permette a una giovane famiglia di fare la spesa senza stress, e ciò che costringe un piccolo imprenditore a restare sveglio la sera con i fogli di calcolo, calcolando come pagare gli stipendi e allo stesso tempo investire nella crescita.
Quindi, quando vedi +5,3%, non scrollare le spalle né andare nel panico. Chiediti:
- Che storia sta raccontando questo numero sulla mia azienda?
- Che fiducia sta costruendo, o rischiando, tra me e il mio team?
Perché, alla fine, i salari non sono solo costi. Sono il numero più umano dentro al tuo business.
SOURCE : https://www.cbs.nl/nl-nl/visualisaties/dashboard-arbeidsmarkt/ontwikkeling-cao-lonen
Head of HR-Salarisadministratie
Laura De Troia guida la pratica di stipendi e contratti di Xtroverso con un doppio focus: padronanza tecnica e giustizia umana. Con una vasta esperienza in HR e conformità, si assicura che stipendi, contratti e registri dei dipendenti non siano solo gestiti, ma protetti.